Ricordo una sera di quei grandi bei tramonti fiammeggianti dei Tropici, ero su un picco intorno ai 400m della Cordigliera del Condor nel Peru’ e vicino a me c’era un vecchietto straordinario “Maestro de nos Maestros”uno sciamano istruttore di sciamani che ebbi la fortuna di conoscere,ebbi la fortuna di seguirlo e praticamente quello che io sono riuscito a capire di questa antica via albina lo debbo in primo luogo a questo grande personaggio che portava un nome greco Nestor il cognome lo affidiamo al silenzio.
Bene, si stava facendo notte,eravamo nell’accampamento e stavamo cambiando le pile della lampada per la notte e io che faccio l’antropologo,l’antropologo a volte e’ curioso,a volte e’anche impertinente per avere risposte immediate,gli dissi: "ma Maestro, oggi abbiamo affrontato questo mondo della sapienza femminile, sulle Ande ci sono sciamani maschi e sciamani femmine chiaramente,e faccio la domanda importante per l’occidentale, ma per voi cos’è più importante, che cos’è meglio, l’uomo o la donna?"
Domanda di trance, domanda di rottura, e ricordo la quiete di questo tramonto bellissimo e quest’uomo che prese una di quelle grosse pile torcia,me la mostrò e mi disse: "vedi Dottore qui c’e’ una parte e qui ce n’e’ un’altra della pila ,io non so qual’e’ la più importante; so che se non la metto dentro con tutte e due le parti la luce non si accende".